Notre-Dame

L’incendio che ha colpito Notre-Dame di Parigi lunedì 15 aprile ha gettato i Francesi e molte persone nel mondo nello stupore e la costernazione. Immediatamente, molti colleghi medievisti sono stati invitati ad esprimersi nei media sulla storia del monumento, sulle scelte per la ricostruzione, sulla situazione del patrimonio in Francia. Allo stesso tempo, i recuperi politici non sono mancati, con grandi discorsi sul “peuple de bâtisseurs”, mentre le donazioni private e pubbliche per la ricostruzione affluiscono. Dobbiamo deplorare il fatto che altri drammi patrimoniali, successi fuori dalla capitale, non abbiano avuto la stessa risonanza? Dobbiamo deplorare che le tragedie umane, alle nostre frontiere o addirittura sul nostro territorio, provochino meno reazioni? O dobbiamo semplicemente rallegrarci di queste prove di un attaccamento profondo e condiviso al patrimonio?

Haude Morvan (Università Bordeaux-Montaigne, Istituto Ausonius)